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LA VIA CRUCIS

Lungo la strada che porta al santuario sono disposti i 14 capitelli della Via Crucis,
quasi un cammino verso il sacro monte.

 

La prima Via Crucis lungo la strada risale al 1932 quando si volle ricordare il terzo centenario di vita del santuario 1632-1932. In realtà la sua origine risale a 50 anni dopo.
Quella prima Via Crucis era semplice: in ceppi di cemento erano fissate aste di legno sulle quali entro cornici vi erano le immagini delle 14 stazioni. Nel 1950, in occasione dell’Anno Santo e in previsione dell’ampliamento del santuario, la Via Crucis fu rinnovata con gli attuali capitelli disegnati dall’architetto Giovanni Tiella e voluti dal parroco don Eliseo Zorzi. Le ceramiche delle stazioni sono essenziali ed efficaci e provengono da Vicenza. Ogni capitello è stato donato da singoli offerenti o da gruppi di famiglie e il tutto fu benedetto, con solenne processione, il 2 luglio 1950 dal francescano del convento di Pergine p. Tito Graiff.

La Via Crucis culmina nel Calvario posto sopra l’arco del presbiterio dove campeggia il grande crocifisso affiancato da due rilievi: della Vergine e dell’apostolo ed evangelista Giovanni, lavori dello scultore Egidio Petri, posti nel 2009.
Il Cristo morente disse alla Madre: “donna, ecco tuo figlio” e all’apostolo: “ecco tua madre”. La Madre addolorata volge lo sguardo verso i fedeli quasi ad accoglierli come suoi figli nel momento terribile della morte del suo figlio divino. Il suo atteggiamento di contenuto dolore sembra voler dire: “i vostri dolori e le vostre sofferenze sono gravi, ma pensate al dolore di una madre che assiste impotente alla morte del figlio. C’è dolore più grande di questo?” Da questo sacrificio e da questo dolore scaturisce la salvezza per tutti.

L’altro rilievo, quello dell’apostolo ed evangelista Giovanni, tiene con la sinistra il libro - il Vangelo - e con la destra indica il Cristo morente. Il Vangelo e il braccio alzato vogliono significare la persona a cui affidarsi, a cui credere, in cui avere speranza. Cristo è la via, la verità, la vita e queste realtà vanno cercate nel crocifisso e nel Vangelo.
Questo esercizio della Via Crucis in memoria della Passione e Morte del Signore fu portato in Europa dai pellegrini al loro ritorno dalla Terra Santa. Consta di 14 stazioni: il primo ad introdurle si crede sia stato il Beato Alvaro, domenicano († 1420). I francescani, soprattutto con san Leonardo da Porto Maurizio († 1751), la instaurarono e la resero popolare.

MISSALE ROMANUM

Eccomi, o mio amato e buon Gesù,

che alla santissima tua presenza prostrato

ti prego con fervore più vivo

di stampare nel mio cuore sentimenti

di fede, di speranza, di carità, di dolore

dei miei peccati e di proponimento

di non offenderti;

mentre io con tutto l’amore
e con tutta la compassione
vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: “Hanno forato le mie mani e i miei piedi,
hanno contato tutte le mie ossa”.

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Missale Romanum

Gratiarum actio post Missam

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