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LA STORIA

Nell’estate del 1852 il litografo di Rovereto Basilio Armani era a Segonzano. Nel suo album di disegni aveva ripreso il borgo di Cembra visto da Lases; a Segonzano aveva disegnato Piazzo con i ruderi del castello e i monti circostanti. Aveva poi raggiunto anche il Santuario della Madonna dell’Aiuto. Qui si è lasciato coinvolgere dalla raccolta semplicità degli edifici abbracciati dalle chiome di un bosco di tigli...

È  nata così la prima immagine del Santuario della Madonna dell’Aiuto. Dal disegno è stata ricavata la litografia che qui è presentata.

È una riproduzione molto accurata ricca di particolari che fotografano la situazione di 260 anni fa. La facciata del santuario con la tettoia a tre spioventi, un finestrella quadrata sulla destra, la porta con gli stipiti in marmo, due tratti di muro per pareggiare l’ingresso spartito in due ripiani. Ecco poi il campaniletto in legno con le doppie finestrelle, i tetti coperti di “scandole” fissate con pali e pietre, evidenti nella casetta dell’eremita costruita nel 1838.

Vi è lo spazio vuoto dove nel 1927 sorgerà il nuovo campanile, la robusta struttura della sagrestia e la chiesetta, stranamente, poco estesa in lunghezza. Perché? La risposta ci porta al capitello del 1682 ed alla successiva sistemazione del 1775. Quel capitello sorgeva presso la strada e quando nel 1818-20 il curato don Ilarione Villotti ne curò l’ampliamento, la gente volle che l’altare con la sacra immagine rimanesse nel suo posto originario. Così i lavori per la costruzione della chiesetta vennero eseguiti con una strana modalità: è lasciato intatto il vecchio capitello, vi si costruisce attorno il nuovo edificio, quello ripreso dall’Armani e solo a 

lavori conclusi si demolisce il capitello del 1775 lasciando l’altare nel posto originario. Quindi era inutile allungare la chiesetta più del necessario! Quell’edificio poteva contenere fino a 150 persone e sin dal 1807 si era iniziato a celebrare la festa della prima domenica di settembre, la nota e tradizionale “Sagra della Madonna dell’Aiuto”. Inoltre dal primo decennio del 1800 la chiesetta cominciò ad essere chiamata santuario come fa anche Basilio Armani dando il titolo alla sua litografia: “Santuario della Madonna dell’Ajuto nel comune di Segonzano”.

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