GLI ARTISTI AL SANTUARIO
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Simone Battisti di Sover è il primo “architetto”, maestro muratore e imprenditore di cui si conosca il nome, che ha operato nell’edificio del santuario. È ricordato nei documenti del 1892-94.
Agostino Aldi è il pittore che nel 1909 ha realizzato nel santuario le immagini nei tre tondi del soffitto che rappresentano la natività della Beata Vergine Maria, la sua incoronazione e la nascita di Gesù Cristo nella capanna di Betlemme. Egli ha curato anche la posa in opera dei gessi e la scansione dei costoloni che movimentano la volta.
Gelsomino Scannagatta è il marmista, artigiano-artista, di Rovereto che nel 1907 realizzò l’altare del Santuario della Madonna dell’Aiuto. È un altare in stile barocco con basamento in marmo bianco e rimessi in breccia. Al centro il bianco tabernacolo e sopra la pala con colonne abbinate in broccatello veronese capitelli in marmo bianco. Al centro entro ampia cornice in marmo verde antico trova degna sistemazione il venerato quadro della Madonna dell’Aiuto. Il fastigio è ad archi spezzati piacevolmente movimentati.
Giovanni Tiella è l’architetto che nel 1948 ideò e disegnò i capitelli della Via Crucis posti lungo la strada che porta al santuario. Vennero realizzati con offerte di singoli, di famiglie, di gruppi, come si legge sulla targhetta marmorea posta su ogni capitello. Il tutto fu benedetto con solenne processione il 2 luglio 1950. Sono capitelli solidi e rifiniti in ogni particolarità, ospitano le 14 ceramiche che presentano le scene della Via Crucis, realizzate a Vicenza.
Fiorenzo Bazzanella è l’autore delle statue di san Giuseppe, di san Giovanni Gualberto e del grande crocifisso che domina sopra l’arco santo. Sono opere legate all’ultimo periodo della sua attività ed evidenziano capacità, estro e aderenza ai moduli devozionali del secolo scorso. Particolare è la statua di san Giovanni Gualberto realizzata ispirandosi ad un preciso modello col pastorale tipico dei valambrosani.
Ezio Miorelli è l’architetto che in accordo col parroco don Eliseo Zorzi curò l’ampliamento del santuario tra il 1955 e il 1961. Rimangono in archivio a Segonzano disegni preparatori per l’ampliamento del santuario gradatamente rivisti e armonizzati con la parte antica della chiesa. Il suo lavoro si è tradotto all’esterno in una piacevole linearità, in un gioco di luci e di ombre, di piani e di elevazioni di archi grandi e piccoli che all’interno danno vita all’ampio transetto, quasi tenda, aperto col grande arco santo a introdure nel presbiterio ed esaltare, nella semplicità delle linee, l’altare e il quadro della Vergine Maria.
Cesarina Seppi è una nota pittrice trentina. Le sue vetrate, attraverso l’apparente “astrattismo”, mostrano la volontà di raccordare in forme vaghe e ideali, ma nel contempo vibranti e realistiche, delle verità che per metà sono fatte di sogno.
Ferdinando Zancanella è il falegname ebanista di Segonzano che nel 1959-60 realizzò le due grandi porte laterali del santuario. Sono porte massicce ed eleganti in legno di noce. I sedici riquadri lavorati in finto vetro e le scritte sui listelli divisori sono stati scolpiti da Enrico Battisti di Sover, amico e collaboratore di Fiorenzo Bazzanella. Sui listelli della porta a sud è scolpita la prima parte dell’Ave Maria, mentre la seconda parte si trova sulla porta che dalla chiesa immette nel corridoio degli ex-voto.
Egidio Petri è il noto scultore di Segonzano che ha scolpito i due rilievi della Madonna e di san Giovanni posti ai lati del grande crocifisso sopra l’arco santo.